Il Mondiale per Club nel mirino: l’indifferenza alla salute degli atleti scuote il mondo del calcio
Nel calcio, così come in qualsiasi altro sport professionistico, nessun traguardo dovrebbe essere raggiunto a scapito della salute degli atleti. Tuttavia, sembra che questa premessa fondamentale venga messa da parte quando si prende in considerazione il Mondiale per Club, un torneo che attira l’attenzione del mondo intero ma che sembra noncurante delle condizioni fisiche degli stessi protagonisti del gioco.
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Un calendario insostenibile
L’attenzione verso l’argomento è stata catalizzata dalla presentazione del calendario dell’edizione 2021 del Mondiale per Club, organizzato dalla FIFA. Il programma di partite, soprattutto in relazione al periodo dell’anno in cui si svolge il torneo, ovvero in pieno inverno, ha suscitato non poche critiche da parte di club, calciatori, allenatori, e anche la tifoseria.
Il caso Bayern Monaco
Recentemente, il Bayern Monaco, uno dei club di calcio più rinomati al mondo e recente vincitore dell’edizione 2020 del Mondiale per Club, ha espresso la propria preoccupazione in merito al fitto calendario di gare. Hansi Flick, allenatore della squadra tedesca, ha dichiarato che le incessanti partite stanno mettendo a dura prova la salute dei suoi calciatori, costretti a sostenere ritmi insostenibili.
Le parole degli atleti
Non solo gli allenatori, ma anche i calciatori in prima persona hanno espresso disappunto per l’attuale organizzazione del Mondiale per Club. Il brasiliano Neymar, attaccante del Paris Saint-Germain, ha condiviso con i suoi follower su Instagram il suo timore di infortunarsi a causa del troppo stress fisico che i continui incontri comportano. Stesse preoccupazioni per Lionel Messi, del Barcellona, che ha definito la situazione “esagerata”.
L’analisi: una questione di profitto?
La questione che si pone è: perché la FIFA, nonostante le numerose criticità sollevate, ha scelto di non modificare il calendario delle partite? La risposta risiede forse nel lucro. Il Mondiale per Club è sicuramente una fonte di enorme profitto, dato il grande interesse che suscita a livello internazionale. Il fare cassa potrebbe aver prevalso sulla necessità di tutelare la salute dei calciatori?
La voce degli esperti
Di fronte a questo quesito, è interessante ascoltare l’opinione degli addetti ai lavori. Secondo il Dr. Paolo Zeppilli, uno dei massimi esperti italiani in medicina dello sport, l’eccessiva pressione che viene messa sui calciatori può portare a infortuni a lungo termine, oltre che a preoccupanti quadri di stress e ansia. “È inaccettabile – afferma Zeppilli – sacrificare la salute dei calciatori per il godimento del pubblico e l’interesse economico delle federazioni”.
Un cambio di rotta necessario
In conclusione, è indispensabile che la FIFA prenda atto di queste problematiche e riconsideri l’attuale organizzazione del Mondiale per Club. La salute degli atleti non può essere messa in secondo piano, dal momento che essi sono il vero cuore del gioco del calcio. Ciò richiede un notevole sforzo da parte di tutte le componenti del mondo del calcio, ma si tratta di un passaggio inevitabile se si vuole continuare a praticare lo sport più amato al mondo nel rispetto di chi lo anima.